18 settembre 2013

"Agostino" di Alberto Moravia: la dura iniziazione alla vita adulta

Il drammatico passaggio dall’infanzia all’adolescenza, dall’età delle certezze inossidabili a quella del dubbio, viene scandito, secondo Moravia, dalla scoperta dell’erotismo, quale chiave necessaria per acquisire una maggiore consapevolezza di sé e degli altri. Agostino è un tredicenne di estrazione borghese, che nel corso di una sola estate vede crollare tutte le convinzioni che sino a quel momento avevano sorretto la sua giovane esistenza. Ragazzino introverso e impacciato, che nutre una vera e propria venerazione per l’avvenente madre, si reca con quest’ultima in una località marina per trascorrervi un periodo di villeggiatura.
Qui incontra per caso un gruppo di ragazzacci volgari e violenti, che lo attirano irresistibilmente con il loro modo sconcio di fare e di parlare. L’incontro con questa masnada lo trasforma irreversibilmente: prima con una serie di esplicite allusioni riferite alla madre, e poi a seguito dell’incontro col pederasta Saro, Agostino viene a conoscenza, seppur in maniera vaga e indistinta, della dimensione dell’erotismo, che ne turba l’equilibrio e lo sconvolge. Il primo cambiamento che tale scoperta provoca in lui è nei rapporti con la madre, che per la prima volta inizia a vedere maliziosamente come donna dotata di una propria sensualità, e non più solo in modo tenero e innocente. Il secondo cambiamento è forse ancora più profondo: da ragazzo impacciato, candido ed educato, Agostino cerca di diventare simile ai suoi nuovi compagni di giochi, da cui è diversissimo prima di tutto per estrazione sociale.
In questo romanzo di formazione, però, la crescita del protagonista non è completa, in quanto la trasformazione è così improvvisa e subitanea che egli alla fine rimane in una sorta di limbo: non è più il bambino di un tempo e neppure un uomo, non si riconosce più nei coetanei di buona famiglia che frequentava prima, ma al tempo stesso non è divenuto un ragazzo di strada. La sua completa maturazione, come Moravia lascia intuire, si compirà soltanto nel momento in cui sarà in grado di liberarsi dei lacci imposti dalla morale borghese, percorso lungo e infelice. 
Questo romanzo condivide, assieme ad altri dello stesso genere (su tutti, Estate al lago di Alberto Vigevani), la tematica della scoperta dell’erotismo quale doloroso momento di iniziazione alla vita adulta; a differenza di altre opere, però, in Agostino tale rivelazione diventa ancora più amara e incomprensibile, per le connotazioni edipiche che essa viene ad assumere. Opera breve pregevolissima per stile, ritmo e ambientazione. Da leggere senza esitazioni.