27 aprile 2015

"Le rovine in attesa": prima rassegna stampa

Ringrazio tutti i giornali, riviste, blog e siti che si sono finora occupati de Le rovine in attesa. Cliccando sulle parole evidenziate in blu, verrete indirizzati alla pagina corrispondente.
La notizia della pubblicazione del romanzo è stata riportata da diverse testate: Cilento notizie, Positano News, Informagiovani, Il Giornale del Cilento, nonché dal foglio meridionalista Il brigante.
Una corposa recensione, a cura di Remigio Montestella, è presente sul blog Parole tra pagine ingiallite, nonché sulla rivista on-line La Mandragola. Un’altra breve recensione è disponibile su Wuz.
Infine, sul portale Sololibri potete leggere una mia intervista, che contiene diversi spunti sulla genesi dell’opera, sul contenuto e sulle tematiche trattate.

Per sapere come e dove acquistare il libro, per leggere e scaricare la presentazione, cliccate qui.

20 aprile 2015

"Le rovine in attesa": la recensione di Remigio Montestella

Sul blog Parole tra pagine ingiallite è apparsa una lunga recensione de Le rovine in attesa, a firma di Remigio Montestella. La riporto di seguito, ringraziando l'autore.

Alfonso Cernelli è un giovane scrittore emergente, nato a Roma ma fiero delle sue origini meridionali. Anzi cilentane, per essere più precisi. E’ da poco uscito il suo secondo romanzo intitolato “Le rovine in attesa” pubblicato da Alter Ego Edizioni, a cinque anni di distanza dal suo primo libro “Percezione dell’inverno” con cui si aggiudicò - nel 2010 - il premio letterario nazionale “Nicola Zingarelli”, patrocinato tra l’altro dalla Presidenza della Repubblica.
Penso che oggi sia davvero arduo pensare di scrivere un libro: basta entrare in una grande libreria per capire immediatamente che il mondo non ha bisogno di un testo in più. Di fronte agli oltre 50.000 volumi che vengono stampati ogni anno nel nostro paese ed in considerazione del fatto che siamo un popolo che al massimo legge la lista della spesa, avere il coraggio di scriverne uno significa davvero sfidare l’impossibile: il mondo dell’editoria e delle vendite. A meno che l’autore non sia già uno scrittore affermato o un personaggio noto al grande pubblico: allora le porte dell’editoria si spalancano e le vendite sono ampiamente assicurate. Comunque, nonostante tutte le difficoltà del settore, i giovani talenti nel nostro paese non mancano anche se, nella maggior parte dei casi, vengono stritolati dal sistema che impedisce loro di emergere e di essere premiati per quello che valgono. Mi viene da pensare, dopo aver letto Le rovine in attesa (con tutto il dovuto rispetto per i Grandi della letteratura italiana, che restano irraggiungibili per chi si accinge a scrivere un libro), che lo stile letterario del giovane autore si ispiri più agli scrittori del Novecento italiano che non agli scribacchini odierni, i quali in virtù della loro notorietà televisiva, piuttosto che di una effettiva abilità nella scrittura, occupano i primi posti nelle classifiche di vendita in Italia.
Mi spingo a dire che con questo libro Alfonso Cernelli suggella la sua piena maturità letteraria, svela appieno le sue  notevoli doti di costruttore di storie e merita – a parer mio - la giusta attenzione. La storia del suo primo romanzo si fonda sull’amicizia e sulle scorribande di due adolescenti alle soglie della maturità; in questa sua seconda opera letteraria assistiamo, invece, all’incontro di due uomini che, pur nella loro diversità anagrafica e culturale, si ritrovano ad affrontare un breve ed intenso percorso di vita comune, che li porterà a condividere un velleitario progetto di redenzione collettiva. La vicenda, che è ambientata in un decadente  palazzo nobiliare di una non meglio specificata località del mezzogiorno d’Italia, “circondata dai monti eppure così vicina al mare”, si dipana attraverso le aspirazioni, i sogni di grandezza e le farneticazioni del marchese Alberico Priviano, un nobile meridionale che vive arroccato nella sua antica dimora; egli, al fine di portare a compimento il suo temerario disegno di rivalsa sociale, convoca nel suo palazzo un giovane studioso di diritto (Erminio Narri) “per un affare urgente e segreto”. Costui, pur di lasciare l’ insoddisfacente e frustrante lavoro che svolge in una biblioteca di testi religiosi – attività che non gli consente di esprimere le sue competenze giuridiche – accetta con molto entusiasmo l’invito del nobiluomo, nonostante sia all’oscuro dell’incarico per cui è stato chiamato.
Il progetto rivoluzionario - tanto utopistico quanto vanaglorioso - non poteva non scontrarsi, prima ancora che con la realtà dei fatti, con i sentimenti e gli interessi materiali delle persone. Assistiamo quindi ad un duplice gioco di intenti e di attese: da una parte un uomo (il marchese Priviano, assistito dal giovane giurista Narri) che nella sua lucida follia insegue un sogno di gloria, e dall’altra, una donna (la sua giovane moglie, Viola, spalleggiata da un avido amministratore) che aspira ad altri interessi. Intorno a questi due personaggi che costituiscono l’anima della narrazione, ruotano altre figure che, seppure si affaccino e poi scompaiano dopo poche pagine, servono tuttavia a delineare sapientemente il contesto narrativo in cui si dipana la storia.  Tra tutti, spicca la figura di uno strano monaco francescano (fra Ruggero) il quale, pur vivendo in un eremo “era scappato via dal consorzio umano proprio per sfuggire da quella società terrena che gli appariva così meschina e povera”, non disdegna le cose terrene e sostiene di buon grado il piano del suo amico marchese.
L’autore del romanzo - attraverso luoghi e tempi non ben definiti - preferisce non ingabbiare il lettore in rigide e precise coordinate spazio-temporali, che possano in qualche maniera circoscrivere e limitare il racconto, lasciando così ampio spazio all’immaginazione e all’intuizione di chi legge. Lo sguardo, comunque, è rivolto sempre verso quel Mezzogiorno d’Italia, presumibilmente prima del boom economico degli anni ‘60, verso quel Sud che per l’autore rappresenta un luogo dell’anima, oltre che la metafora delle insanabili contraddizioni della storia. Direi inoltre che il romanzo, seppure tramite una vicenda del tutto visionaria, intenda fare a margine anche una riflessione critica sugli eventi dell’Unità d’Italia, su quello che gli italiani venuti dal Nord fecero agli italiani del Sud, su quelle verità forse un po’ scomode che non sono mai state  riportate nei libri di storia. “L’unità avrebbe dovuto portarci ad essere uguali e fratelli” sostiene il marchese Priviano, “invece ci ha divisi in carnefici e vittime, vincitori e vinti...questo è sbagliato, non l’unificazione in quanto tale...da quando la mia terra è stata conquistata in nome dell’unità nazionale, è stata abbandonata come mai era successo prima”.
La forza di questo romanzo risiede - a mio avviso – non tanto nella rappresentazione degli eventi narrati, quanto nella magnifica descrizione degli ambienti e dei paesaggi che di volta in volta vengono delineati, nonché nella sorprendente raffigurazione psicologica ed intimistica dei vari protagonisti. A volte la scrittura può apparire ridondante, oserei dire barocca, sempre tesa alla ricerca della bellezza della “parola” e dello stile; tuttavia l’indagine introspettiva, congiuntamente alla ricercatezza della forma stilistica, conferiscono al libro una dimensione molto interessante, certamente in antitesi alle scialbe mode letterarie  dei nostri tempi. C’è da dire, infine, che i personaggi di questo romanzo – così come quelli del libro d’esordio, sebbene in una fase diversa della loro esistenza – sembrano rincorrere traguardi illusori ed ingannevoli (una tesi evidentemente molto sentita dall’autore), i quali pur di portare a compimento le loro utopiche e visionarie realizzazioni, i loro sogni custoditi nel cassetto dell’animo, direi quelle false aspirazioni di grandezza, non esitano a sacrificare certezze e verità, valori e amicizie, tempo e risorse.

9 aprile 2015

"Le rovine in attesa": dove e come acquistarlo


Dal mese di aprile 2015 è disponibile il mio secondo romanzo, Le rovine in attesa, pubblicato da Alter Ego Edizioni.
Per chi fosse interessato, diverse sono le modalità per acquistare il libro:
  • direttamente sul sito della Casa editrice (scelta consigliata per i brevi tempi di recapito e per la possibilità di pagare in contanti al momento della consegna del libro) ;
  • a scaffale, presso le seguenti librerie (elenco in costante aggiornamento): Libreria "Il mattone" [Via G. Bresadola, 12 - Roma] ; Libreria Mondadori Agropoli [P.zza V. Veneto, 16 - Agropoli (Sa)] ; Edicola Libreria Paolo Accattoli [Via Montefiore, 9 c - Recanati (MC)]. Per informazioni sulla distribuzione nelle librerie, inoltre, si consulti il sito dell'Editore ;  
Presentazione dell’opera
Protagonista del romanzo è Erminio Narri, un giovane insoddisfatto e frustrato, che vive con precarietà tutte le esperienze della sua modesta esistenza: il lavoro, l’amicizia e l’amore. Appartenente ad una famiglia della media borghesia caduta in disgrazia, è riuscito ad ottenere soltanto una misera occupazione in una vecchia e malandata biblioteca di teologia, nonostante lunghi anni di studi giuridici alle spalle.
Il momento del riscatto sembra però arrivare quando riceve inaspettatamente la lettera di un anziano nobiluomo meridionale, che lo invita a recarsi presso la sua avita dimora per discutere di un “affare urgente e segreto”. Il marchese Alberico Priviano, questo è il nome del misterioso mittente,  vive in un antico e decaduto palazzo, in una “terra circondata dai monti eppure così vicina al mare”, che non è difficile identificare nel Cilento. Qui, in mezzo agli amati libri e quasi in solitudine, il marchese coltiva un suo visionario progetto di redenzione collettiva, in cui cerca di coinvolgere Erminio. Questi, nonostante le iniziali titubanze, finirà per aderirvi, nella convinzione di poter ottenere quella fama e quel denaro che, altrimenti, non avrebbe mai creduto di poter raggiungere.
E sarà proprio la trattazione di questo oscuro progetto ad avvincere i protagonisti in un comune destino, che li porterà ad accettare definitivamente il peso della propria inettitudine morale e materiale. I due, apparentemente così diversi, si scopriranno vicini, entrambi pervasi nel profondo dell’animo da una solitudine alla quale hanno cercato di dare maldestramente sollievo con l’ansia del successo e una vana aspirazione di rivincita.
Concepito quale opera sullo spinoso tema dell’unificazione del Paese e sulla genesi della Questione meridionale, il romanzo, pur attraversato da una sottile vena polemica, tipica di un certo “revisionismo” della vicenda risorgimentale, tenta di collocarsi oltre la mera disputa politica. La vicenda narrata diviene pertanto occasione per lanciare un’invettiva contro la seduzione del denaro e un ammonimento sulla inconsistenza dei desideri di gloria e sulla pericolosità dell’ambizione del potere.

Per scaricare la presentazione in PDF, con sinossi ed incipitCLICCA QUI!!
Le rovine in attesa alla Libreria Arion Tiburtina