Miro Sassolini, storica voce della
new wave italiana, ormai da molti anni porta avanti una coraggiosa attività di
contaminazione tra le arti, di cui il disco Da qui a domani (2012, Black
Fading Records) costituisce l’ultimo tassello. E proprio l’ascolto di questo
lavoro mi ha spinto a cercare Miro, per porgli alcune domande sul suo nuovo
interessantissimo progetto, che mescola sapientemente voce, musica e poesia. Premetto
che la mia intenzione è stata quella di fare un’intervista “da qui a domani”,
ovvero riguardante il disco ed i progetti futuri. Inoltre, poiché il mio è un
blog prevalentemente di letteratura, le domande hanno avuto ad oggetto anche
questo tema.
Ringrazio di cuore Miro Sassolini per
la disponibilità e la sensibilità dimostrate, nonché Monica Matticoli, senza il
cui contributo questa intervista non sarebbe stata possibile. Buona lettura.
Domanda. Qual è il ruolo della Poesia
in questo suo ultimo disco?
Risposta. La poesia ha generato una
sorta di Big Bang a monte e Da qui a domani è la conseguenza di questo evento,
è il frutto di quell’esplosione così come l’energia sprigionata è il combustibile
per i progetti futuri. Dalla lettura del libro di Monica Matticoli e Valentina
Tinacci, Venti lucenti unghie, attraverso Da qui a domani e fino al lavoro
che stiamo portando avanti la poesia compone, insieme alla musica, alla voce,
alla contaminazione fra generi e linguaggi, lo scenario su cui compiamo le
nostre scelte artistiche e progettuali.
D. Che importanza possono avere la poesia e la letteratura nella nostra epoca, che appare così vuota di bellezza?
R. L’uomo (non il poeta) è l’unico
responsabile del vuoto di bellezza nella nostra epoca perché col tempo è
diventato “orrendo dentro”. Poesia e letteratura rappresentano solo una parte
della bellezza perduta. Viviamo da tempo una forma di medioevo moderno ed è (di
nuovo) come se la bellezza fosse solo di chi va alla guerra.
D. Nel disco sono evidenti riferimenti colti, letterari e musicali. Cosa legge oggi Miro Sassolini? E cosa ascolta?
R. Leggo di tutto, ascolto di tutto e
metabolizzo solo quello che mi serve. Nel disco i riferimenti colti sono frutto
di questa selezione naturale.
D. Le librerie sono piene di opere mediocri, scritte specialmente da personaggi televisivi o diventati noti per mezzo della televisione, come calciatori, saltimbanchi e attori di modesta caratura. Lo stesso dicasi per i negozi di dischi. Cosa significa affrontare oggi in Italia un progetto musicale impegnativo e di non facile presa sulle masse come il suo?
R. La mediocrità è un’arma secolare.
L’uomo può essere eccelso o mediocre, in mezzo ci sono tutte le sfumature
della sua natura, lo dice la storia. La storia ci insegna anche quanto la
mediocrità sia necessaria per generare piccole e grandi rivoluzioni culturali.
La mia progettualità è autentica e contemporanea: sta a me trovare soluzioni,
vero; agli altri invece tocca dotarsi di recettori capaci di individuarmi, non
vedo alternative e quindi non mi pongo il problema. Faccio quello che mi piace.
D. In una recente intervista, fatta ad XL de La Repubblica, lei ha fatto un riferimento preciso a Demetrio Stratos, un artista che sarebbe riduttivo definire un cantante. Anche lei, ritornato al canto dopo molte e diverse esperienze artistiche, ha in mente un progetto di ricerca sulla voce, da trattare alla stregua di uno strumento?
R. Su Stratos ho detto tutto quello
che avevo da dire. Il resto è assolutamente personale, lo è sempre, ne parlo
così poco... Ci tengo (ancora una volta) a dire che non ho mai lasciato il
canto: un ventennio di ricerca e sperimentazione vocale può bastare. La voce è
uno strumento, il più intimo e complesso. Stiamo lavorando per renderla un insieme
di suoni universali.
D. Quali sono i suoi futuri progetti di artista? In particolare, sono in cantiere nuovi lavori col marchio S.M.S.?
R. Il prossimo album attraverserà la
complessità dello strumento voce: sarà un lavoro antropologico, ancestrale come
i suoni dei nostri antenati, evoluto nella sua forma più contemporanea. Per
adesso non posso aggiungere altro ma ne riparleremo, volentieri, più avanti.
(Miro Sassolini fotografato da Angelo Gambetta - Terranuova Bracciolini - AR - 16/11/2013)
Sito ufficiale Miro Sassolini:
http://mirosassolini.wordpress.com/
La mia recensione del disco Da qui a domani.
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta l'articolo!