Nel 2022
Martin Mystère taglierà l'invidiabile traguardo dei quarant'anni. Ne è passata
di acqua sotto i ponti dal lontano aprile 1982: il Paese è cambiato (in
peggio), il mondo si è trasformato e anche Martin si è evoluto, senza perdere i
caratteri che lo hanno reso celebre. A quasi otto lustri dallo
storico esordio in edicola, la testata è arrivata al n. 373, dopo un cambio di
periodicità con l'albo 279, che ha segnato il passaggio alla bimestralità. A
distanza di quindici anni dal primo cambio di periodicità, Alfredo Castelli ha
annunciato per questo 2021 un ritorno alle origini. Nelle anticipazioni apparse
sul sito della Bonelli, infatti, il creatore della serie ha ufficializzato che
si tornerà alla mensilità a partire dal numero 375 di maggio, nel classico
formato bonelliano di 98 pagine. Si tratta di una notizia splendida per lo
zoccolo duro dei fan della prima ora, a cui Castelli si rivolge apertamente,
parlando di “bei tempi andati” e “mysteriofili”. La rotta sembra tracciata,
chiara è l'intenzione da parte della Casa editrice di non rincorrere tanto i
nuovi lettori, preferendo fidelizzare i vecchi, che da diverso tempo
invocavano una linea editoriale coerente con la tradizione e al tempo stesso
votata al futuro. In tal senso depone la scelta di proseguire la numerazione,
anziché ricominciare da capo.
Il ritorno alla mensilità, e dunque presumibilmente alla suddivisione delle storie in due albi anziché in uno autoconclusivo, non è l'unica novella. Lo dimostrano i due albi preparativi al cambio di periodicità, il numero 373 attualmente in edicola (intitolato Incubi!) e il seguito che uscirà il 10 aprile (Il ritorno della dea). Non si tratta di piccoli cambiamenti, ma di un drammatico stravolgimento: Java è stato ucciso e il suo assassino è Martin! Prima dell'uscita dell'albo la notizia era già trapelata da fonti ufficiali, sebbene molti fossero scettici e parlassero di una finta morte, di un equivoco, di una prevedibile resurrezione, o addirittura che si trattasse di un sogno e non di realtà. Nelle anticipazioni, Castelli ha sgombrato il campo da ogni equivoco, precisando che «i proiettili sono veri, il sangue è vero, il cadavere è vero, l'obitorio è vero, il riconoscimento è vero, la confessione di Martin è vera, e così lo sgomento e l'incredulità degli amici». Tutto confermato dalla lettura della storia, che lascia anche noi lettori sgomenti e increduli, addolorati per la perdita dell'amato neandertaliano e preoccupati per le sorti di Martin. Nulla aggiungo rispetto a quanto era già stato annunciato, per non rovinare la sorpresa.
Il ritorno alla mensilità, e dunque presumibilmente alla suddivisione delle storie in due albi anziché in uno autoconclusivo, non è l'unica novella. Lo dimostrano i due albi preparativi al cambio di periodicità, il numero 373 attualmente in edicola (intitolato Incubi!) e il seguito che uscirà il 10 aprile (Il ritorno della dea). Non si tratta di piccoli cambiamenti, ma di un drammatico stravolgimento: Java è stato ucciso e il suo assassino è Martin! Prima dell'uscita dell'albo la notizia era già trapelata da fonti ufficiali, sebbene molti fossero scettici e parlassero di una finta morte, di un equivoco, di una prevedibile resurrezione, o addirittura che si trattasse di un sogno e non di realtà. Nelle anticipazioni, Castelli ha sgombrato il campo da ogni equivoco, precisando che «i proiettili sono veri, il sangue è vero, il cadavere è vero, l'obitorio è vero, il riconoscimento è vero, la confessione di Martin è vera, e così lo sgomento e l'incredulità degli amici». Tutto confermato dalla lettura della storia, che lascia anche noi lettori sgomenti e increduli, addolorati per la perdita dell'amato neandertaliano e preoccupati per le sorti di Martin. Nulla aggiungo rispetto a quanto era già stato annunciato, per non rovinare la sorpresa.
Sono un lettore assiduo della testata e non ho mai
pensato di abbandonarla, sebbene negli ultimi anni alcune storie non mi abbiano
convinto; eppure devo riconoscere che la trepidazione con cui attendo le novità
in arrivo va al di là dell'incondizionata fedeltà al personaggio. C'era la
necessità di una svolta, anche nel senso di un ritorno alle origini, come
concorderanno quasi tutti gli appassionati. Sembra che gli appelli siano stati
ascoltati: la partenza di Incubi! è già col botto e lascia presagire esiti
inaspettati. Quel che ci aspetta non possiamo saperlo, perché “the future is
unwritten”, come diceva Joe Strummer. Finora i segnali sono molto positivi, a
partire dal prossimo futuro della periodicità mensile, che se non altro manterrà
viva la suspense e raddoppierà il piacere delle visite in edicola.
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