16 luglio 2021

Roma da (ri)scoprire n. 3: torri in piazza

Come ho scritto nella prima puntata di questa rubrica, a Roma ci sono innumerevoli tesori che si collocano ai margini dei consueti giri turistici. Sono chiese, monumenti, edifici e manufatti dal grande valore intrinseco, che tuttavia patiscono la concorrenza di altre e più blasonate opere d'arte. Oggi vorrei parlare brevemente di due torri che campeggiano in Piazza di San Martino ai Monti, un angolo ricco di storia tra Via Merulana e Via Cavour, da cui parte anche la suggestiva Via in Selci. 
Come noto, le torri cittadine erano più che altro un simbolo di potere e ricchezza, oltre ad avere un'ovvia funzione difensiva o militare; in epoca medioevale arricchivano i palazzi delle famiglie aristocratiche, dando vita a una sorta di competizione a chi le costruiva più alte e possenti. Neppure Roma si sottrasse a questa “moda”, sia con la costruzione di edifici ex novo, che attraverso il riadattamento di strutture preesistenti, anche di epoca romana, come nel caso della vicina Torre dei Conti. Nei secoli molti tra questi manufatti sono stati abbattuti per modificare la viabilità, smantellati per recuperare materiale da costruzione, danneggiati da terremoti o altre calamità naturali. Fatto sta che oggi rimangono una cinquantina di torri, alcune intatte e altre ridotte a ruderi, sparse sia nel centro storico che in periferia. Considerata la vastità del territorio, si tratta di un numero modesto, circostanza che rende ancora più interessante la visita in Piazza di San Martino ai Monti. Come ho già accennato, infatti, nella Piazza si fronteggiano ben due torri praticamente intatte: la svettante Torre dei Capocci e la prospiciente Torre dei Graziani.
Piazza San Martino ai Monti con le due torri

La Torre dei Capocci, che deve il suo nome a una delle famiglie che ne furono proprietarie, presenta almeno due caratteristiche di rilievo. La prima è l'elevazione di ben trentasei metri, che la rende uno degli edifici più alti del rione. La seconda è il suo isolamento, nel senso che non è inglobata in altre costruzioni, come invece accade per altre torri, per cui è perfettamente visibile su tutti i lati nella sua massiccia configurazione. Gli edifici a cui era unita furono abbattuti alla fine del XIX secolo, durante i lavori di apertura della piazza. La torre è ottimamente conservata, anche se non è visitabile, o perlomeno non ci sono indicazioni sulla porticina d'ingresso; da notizie reperite sulla rete sembrerebbe di proprietà del Comune. Venne costruita nel XII secolo, utilizzando anche materiale sottratto ai vicini Mercati Traianei. Attualmente è suddivisa in sette piani, come suggeriscono le finestrature che si aprono sui quattro lati, oltre al piano terra e alla terrazza. Un occhio attento può notare una differenza cromatica, nel senso che quasi a metà del fusto la muratura in cortina è più chiara. Si tratta del segno più evidente delle trasformazioni del XIX secolo, quando furono abbattute le costruzioni attorno e con ogni probabilità si dovette consolidare e ristrutturare la base della torre. Un'opera conservativa davvero meritoria, se si pensa a quanti tesori siano andati irrimediabilmente perduti durante le profonde trasformazioni urbanistiche che interessarono la città fino agli anni Trenta del XX secolo. In cima c'è una terrazza e si spera che un giorno questo monumento possa essere aperto ai visitatori per godere di una vista privilegiata su Roma.
La Torre dei Capocci da diverse angolazioni

La Torre dei Graziani è posta di fronte a quella dei Capocci. È un edificio meno significativo, sia per la sua ridotta altezza, sia perché è parzialmente inglobato in un'altra costruzione, una Casa Generalizia. Probabilmente coeva alla Torre dei Capocci, fu innalzata dalla famiglia Cerroni per poi passare ai Graziani; anche in questo caso si utilizzò materiale sottratto a manufatti di epoca romana. Di pianta quadrata, si caratterizza per il coronamento merlato e per il fatto che la base è più ampia della parte sommitale. 
Forse non si tratta di monumenti di capitale importanza, però danno l'idea di una fase spesso negletta della storia romana, quel Medioevo ingloriosamente schiacciato tra i fasti dell'Impero e la rinascita barocca. Le fotografie sono liberamente utilizzabili, purché ne venga indicata la provenienza da questo blog.
La più piccola Torre dei Graziani

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