19 giugno 2023

Ennesimo traguardo per Martin Mystère

Torno a parlare di Martin Mystère in occasione di ben due novità: la presenza nelle edicole del numero 400 della serie regolare e la ristampa dell'intera saga a opera della If Edizioni, su licenza della Sergio Bonelli.
Ovviamente inizio dallo straordinario traguardo del quattrocentesimo numero e colgo l'occasione per fare i migliori auguri al creatore Alfredo Castelli. Se parlo di un risultato straordinario non è per piaggeria o retorica; chiunque conosca anche solo approssimativamente la crisi in cui da anni versa l'editoria, sa di cosa parlo. Il costo della carta aumenta, le edicole chiudono ovunque, l'età media di chi legge i fumetti sale continuamente. Molti ragazzini non hanno mai letto un albo e difficilmente conoscono i grandi nomi del fumetto italiano; oppure, più semplicemente, trovano arduo approcciarsi a testate che hanno trenta e più anni di storia editoriale alle spalle. Se a questo quadro poco confortante aggiungiamo che il pubblico sembra essersi disaffezionato alla serialità infinita, preferendo storie anche lunghe ma che abbiano una conclusione, il traguardo raggiunto da Martin Mystère è ancora più luminoso.
Come sempre accade in casa Bonelli con i numeri del centenario, anche questo albo è tutto a colori. La storia, intitolata I colori impossibili, è scritta da Recagno e illustrata da Alessandrini, Grimaldi, Orlandi e Torti, mentre la colorazione è opera di Rudoni. Rispettando la tradizione dei racconti celebrativi, vi compaiono in brevi cammei i personaggi principali della saga: Java, Diana, Aldous, Chris Tower, Max Brody, Travis, Angie e gli immarcescibili Dee & Kelly. La vicenda è ambientata nella base di Altrove, dove a causa di un imprudente esperimento si è sviluppato un vortice che inghiotte i colori, una sorta di buco nero che si espande e risucchia i colori, lasciando uomini e oggetti in bianco e nero. Intorno alla trama principale si sviluppano altre brevi storie sullo spettro visibile, fino al finale in cui Martin risolve l'inghippo. Col numero 400, inoltre, finisce con un imprevedibile colpo di scena Zona Y, il romanzo in quattordici puntate di Andrea Carlo Cappi con illustrazioni di Velardi. Nonostante la difficoltà di seguire un racconto suddiviso in tappe mensili, devo riconoscere che mi è piaciuto, molto di più di quello già uscito sulle pagine della testata a partire dal numero 375.
Nell'editoriale, intitolato "Scaramanzia e portafortuna!", Alfredo Castelli si mostra scettico sulla possibilità di festeggiare il numero 500, per il quale dovremo attendere poco meno di una decina d'anni. Al tempo stesso, però, lancia una frecciata ai detrattori della serie, a tutti gli innominati commentatori che da tempo paventano l'imminente chiusura della testata, basandosi su dati mysteriosi che conoscono solo loro. E proprio per smentire i menagrami bisogna tener duro e augurarci di poter festeggiare un altro albo del centenario, magari in coincidenza con i dieci lustri della testata.
La seconda piacevole novità è invece merito delle If Edizioni, che su licenza della Bonelli hanno iniziato la ristampa dell'intera serie in volumi mensili che contengono due episodi. Il numero in edicola dal 25 maggio ristampa i primi due numeri di aprile e maggio 1982: Gli uomini in nero e La vendetta di Râ. I volumetti hanno un ricco apparato redazionale, con l'editoriale di Alfredo Castelli e altri approfondimenti curati dal gruppo ufficiale dei fan di Martin Mystère. A mio avviso si tratta di un progetto ben fatto, dal classico formato bonelliano per i collezionisti più accaniti. Da appassionato posso solo sperare che questa ulteriore iniziativa sia il segno di un rinnovato interesse per il personaggio. Sarò nostalgico, ma secondo me Mystère è un'icona della cultura popolare italiana del Novecento, quella stessa cultura che pezzo dopo pezzo sta purtroppo scomparendo.
Il numero 400 attualmente in edicola

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