Da qualche anno Sergio Bonelli Editore sta portando avanti numerosi
progetti, che corrono lungo due direttrici parallele. Da un lato, ha lanciato alcune
serie innovative, che si diversificano dalla precedente produzione nei
contenuti e negli scenari (Mercurio Loi), nel formato (collana Audace) o nei temi
trattati (Bonelli Young). Si tratta di prodotti destinati negli intenti ad
avvicinare nuove fasce di pubblico, composte specialmente dai più giovani, piuttosto
allergici al fumetto. D'altro canto, la Casa editrice ha ampliato il catalogo
delle ristampe, grazie a nuove serie regolari; sto parlando in particolare de
Il Dylan Dog di Tiziano Sclavi, Tex Classic e Julia, i casi archiviati. In
questo secondo filone si colloca Zagor Classic, che ricalca le orme
dell'analogo e fortunato progetto su Tex.
Zagor Classic, il cui primo numero è uscito il 13 marzo, è una ristampa
cronologica del tipo di Tutto Zagor, andato avanti dal 1986 al 1998 per un
totale di 235 numeri. Rispetto alla precedente ristampa, Zagor Classic presenta
interessanti novità. La prima è l'uso del colore, scelta che farà storcere il
naso ai puristi del bianco e nero, ma che consente di apprezzare secondo
un altro punto di vista le vignette del maestro Ferri. Il formato è quello
classico bonelliano, per un totale di 80 pagine. Si tratta di un mensile che
regalerà ad ogni numero un omaggio diverso. Al primo numero è abbinato un
grande poster a colori, mentre dal secondo in poi saranno allegate cartoline riproducenti
le copertine realizzate da Gallieno Ferri per la Collana Zenith. Come spiegato
dal curatore Moreno Burattini, le copertine di Zagor Classic sono una selezione
di quelle degli albi a striscia della Collana Lampo, usciti tra il 1961 e il
1970.
Il primo numero, in questi giorni in edicola, è il celebre La foresta
degli agguati del 1961. Il lettore si immerge subito nel mondo di Darkwood,
guidato dall'inconfondibile tratto di Ferri e dalla sceneggiatura di Guido
Nolitta, alias Sergio Bonelli. Leggendo l'albo, uscito quasi sessant'anni
fa, ci rendiamo conto di come la serie sia rimasta sostanzialmente invariata.
Ci sono già i siparietti col mangione Cico, le scene di combattimento alternate
a quelle di quiete silvestre, gli scenari mozzafiato delle grandi foreste
americane, i nemici spietati da combattere, e la fiducia inossidabile nel bene,
destinato a trionfare sul male. Se è indubbio che l'essere rimasto fedele a se
stesso sia la forza dello Spirito con la scure, è altrettanto vero che si tratta
di un limite, data la scarsa attrattiva del classico fumetto di avventura sul
pubblico più giovane. Forse l'aspetto più “datato” (lo dico con il massimo
rispetto) è dato dall'uso massiccio delle vignette lunghe, a discapito
dell'azione. Certo non siamo ai livelli di Kinowa, per me davvero indigesto a
causa delle troppe didascalie, ma siamo comunque lontani dallo Zagor attuale,
caratterizzato anche da lunghe sequenze mute, che conferiscono maggiore
rapidità all'azione.
Per chi, come me, ama il personaggio e non ne aveva mai conosciuto le
origini, si tratta di un acquisto necessario. Ogni albo costa € 3,50;
considerando l'elevatissima qualità delle storie dell'accoppiata Nolitta-Ferri,
ne vale davvero la pena. Anche perché, come chiarisce Moreno Burattini
nell'editoriale, la maggior parte di questi albi sono da tempo esauriti.
Zagor Classic n. 1 - La foresta degli agguati - marzo 2019 - euro 3,50
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