Il Cilento è caratterizzato da villaggi e casali sparpagliati su un territorio vasto, scarsamente popolato e
in gran parte selvaggio. Molti piccoli centri sono stati abbandonati,
diventando meta di curiosi e appassionati di rovine; i più celebri sono
Roscigno, Sacco Vecchia, San Giovanni a Tresino e San Severino di Centola. Alcuni
sono stati lasciati dagli abitanti per cause naturali, come frane, inondazioni,
alluvioni o terremoti; altri, invece, hanno subito eventi umani, quali guerre,
invasioni o decisioni d'imperio delle autorità. San Severino di Centola costituisce
invece un unicum, in quanto a segnarne la fine fu l'avanzare del progresso.
Quando a fine Ottocento fu costruita la ferrovia a valle, gli abitanti del
borgo sulla rupe cominciarono ad abbandonare le antiche case a picco sulla gola
scavata dal fiume Mingardo, insediandosi lungo la strada ferrata. Il
progressivo abbandono si concluse nel 1977, ponendo fine ad una storia iniziata
nel X secolo.
Passeggiare tra le
rovine di San Severino significa immergersi in una dimensione contadina che non
esiste più, fatta di casupole in cui famiglie numerose condividevano il tetto
con gli animali, dove gli unici luoghi di aggregazione erano la chiesa e la
taverna. Tre sono gli edifici di rilievo che è ancora possibile ammirare, anche
se ridotti a ruderi: il castello, il palazzo
baronale (con un magnifico portale in pietra locale) e la chiesa di
Santa Maria degli Angeli. Il resto è un dedalo di strette viuzze, così erte da
affrontare a dorso di mulo, su cui si affacciano le abitazioni. Molte sono
pericolanti, altre hanno come soffitto il cielo, qualcuna resiste silente
all'avanzare degli anni. L'unico edificio ristrutturato è una cappella, dove
tuttora vengono celebrate le funzioni religiose.
A differenza di altri
luoghi del genere, San Severino è facilmente raggiungibile, sia con il treno
che con l'automobile. Il paese è servito dalla stazione "Centola-Palinuro" della
linea Tirrenica Meridionale, posta a valle dell'antico abitato, a circa dieci
minuti di cammino. In automobile, per chi proviene da Salerno, bisogna
percorrere la Strada statale 18 e uscire a Poderia. L'automobile può essere
lasciata in sosta in un piccolo parcheggio all'ingresso del paese.
Fotografie a cura di Sara Nigro, che ringrazio per il prezioso contributo.
Fotografie a cura di Sara Nigro, che ringrazio per il prezioso contributo.
Una via del borgo; sulla destra, ruderi del Palazzo baronale
La parte alta del borgo
La cappella, unico edificio ristrutturato
La piazzetta con la cappella ristrutturata
Particolare di un'abitazione
Ruderi della Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Le vie del paese
La gola scavata dal Mingardo
Veduta del borgo
La parte bassa del borgo, con la S.S. 18 in lontananza
I ruderi della Chiesa di Santa Maria degli Angeli
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