L’opera, la cui prima edizione
risale al 1969, si propone di indagare gli aspetti politico-sociali della
Grande Guerra, con specifico riferimento alla situazione italiana negli anni
1915-1918. Nonostante sia trascorso quasi mezzo secolo dalla sua pubblicazione,
rimane una delle più complete sul tema.
Piero Melograni si è servito di
un’ampissima bibliografia, specie di autori che hanno combattuto sul fronte, in
modo da ricostruire con la maggiore precisione possibile le vicende, gli umori
e le atmosfere di quei tragici anni. Viene così lasciato grande spazio alle
parole di chi ha vissuto la guerra, di cui vengono riportati stralci di diari,
articoli di giornale, lettere private e scritti polemici. A differenza di altre
opere incentrate sul conflitto, in questa non vengono quasi mai riportate le
parole dei fanti-contadini, ma quelle degli alti ufficiali dello Stato
Maggiore, degli uomini politici (Boselli, Orlando, Salandra), dei giornalisti
(il giovane Mussolini), di scrittori e intellettuali. Tale scelta è dovuta
alla precisa volontà dell’autore di fornire una ricostruzione non meramente quotidiana
delle vicende, privilegiando invece tutti quegli aspetti sociali, politici e
giuridici che solo il ceto intellettualmente più preparato del Paese era in
grado di cogliere. Questo non significa affatto che l’opera non si dilunghi ad
analizzare anche gli aspetti della vita giornaliera della grande massa dei
fanti-contadini, ma solo che vengono approfonditi specialmente altri temi,
quali i rapporti tra Governo e Stato maggiore, le vicende politiche del Paese
in guerra, il ruolo dei cattolici e dei socialisti, la funzione della
propaganda e del clero. Grande spazio viene poi lasciato ad una questione solo
apparentemente secondaria: la frattura che si determinò negli anni del
conflitto tra contadini e operai, i primi spediti in trincea ed i secondi
“imboscati” nelle retrovie, favoriti perché in possesso di nozioni tecniche.
Secondo Melograni questo fu uno dei principali effetti “politici” della Grande
Guerra, in quanto impedì l’affermarsi in Italia di una rivoluzione di tipo
socialista, stante l’astio che si determinò tra le due classi, in particolare
dei contadini nei confronti degli operai.
L’opera, inoltre, attraverso pagine che brillano per esemplare chiarezza divulgativa, offre un esaustivo resoconto delle vicende militari e delle principali battaglie del fronte italiano: le offensive dell’Isonzo, la disfatta di Caporetto e l’epilogo di Vittorio Veneto.
Il libro si conclude con una breve ma interessante analisi sulle conseguenze che il conflitto ha determinato nella società italiana: ad avviso dell’Autore, esso spalancò le porte all’avvento del Fascismo. La classe media, che aveva costituito l’ossatura dello Stato liberale, uscì distrutta dalla guerra, che viceversa rafforzò gli industriali e finanche le grandi masse operaie e, in minor parte, contadine, chiamate per la prima volta nella loro storia a svolgere un ruolo che le riscattò da un secolare signoraggio. E fu proprio quell’umanità nuova forgiata dalla guerra che scivolerà, lentamente ma inesorabilmente, verso i nuovi orrori delle ideologie totalitarie.
L’opera, inoltre, attraverso pagine che brillano per esemplare chiarezza divulgativa, offre un esaustivo resoconto delle vicende militari e delle principali battaglie del fronte italiano: le offensive dell’Isonzo, la disfatta di Caporetto e l’epilogo di Vittorio Veneto.
Il libro si conclude con una breve ma interessante analisi sulle conseguenze che il conflitto ha determinato nella società italiana: ad avviso dell’Autore, esso spalancò le porte all’avvento del Fascismo. La classe media, che aveva costituito l’ossatura dello Stato liberale, uscì distrutta dalla guerra, che viceversa rafforzò gli industriali e finanche le grandi masse operaie e, in minor parte, contadine, chiamate per la prima volta nella loro storia a svolgere un ruolo che le riscattò da un secolare signoraggio. E fu proprio quell’umanità nuova forgiata dalla guerra che scivolerà, lentamente ma inesorabilmente, verso i nuovi orrori delle ideologie totalitarie.
[ Questa mia recensione è apparsa anche su Sololibri.net ]
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