Il castello di Rocca Cilento, frazione del comune di Lustra (Sa), è uno dei
più importanti monumenti dell’area qualificata dagli studiosi come “Cilento
Antico”, che si estendeva a raggiera intorno al massiccio del Monte Stella. Con ogni
probabilità fu edificato nel IX secolo d.C., epoca in cui il Gastaldato
longobardo della Lucania venne suddiviso in più centri di potere concessi a
feudatari locali, che vi costruirono dei castelli. Passato nelle mani della
potente famiglia dei Sanseverino, nel corso del XII secolo, per volontà di
Guglielmo I, fu sede della Baronia del Cilento. Ebbe così iniziò il periodo di
maggiore splendore della fortezza, divenuta il centro politico, amministrativo
e giudiziario del feudo. La potente famiglia lo mantenne fino al 1552, quando,
a seguito del tradimento perpetrato da Ferrante Sanseverino a danno della
monarchia spagnola, fu espropriato. I monarchi smembrarono la Baronia del
Cilento e il castello passò da un feudatario all’altro, per essere acquistato
infine dai Granito, che lo detennero fino alla legge di eversione della
feudalità del 1806. Per tutta la prima metà del XIX secolo fu luogo di ritrovo per
movimenti carbonari e liberali ostili ai Borbone. Progressivamente caduto in
abbandono, negli anni Sessanta del ventesimo secolo lo storico Ruggero Moscati
lo acquistò e lo adibì a sede di convegni e incontri tra studiosi.
Con la morte del celebre professore, passato a nuovi proprietari, il
castello ha vissuto un triste periodo di oblio, culminato nella definitiva
chiusura al pubblico. Negli ultimi dieci anni il visitatore si trovava di
fronte ad uno spettacolo meraviglioso e al tempo stesso sconfortante: le mura
dell’antico maniero quasi completamente avviluppate dai rampicanti, le finestre
sbarrate coi vetri rotti, un senso generale di desolazione e incuria, l’impressione
che il complesso potesse cadere a pezzi da un momento all’altro.
Il castello di Rocca Cilento prima del recente restauro
Nel 2016 è avvenuto un piccolo miracolo. Il nuovo proprietario, gravandosi di un oneroso impegno finanziario, ha avviato una radicale opera di restauro, tuttora in corso. Gran parte dei lavori, almeno per quanto riguarda l’esterno, sono oggi completati. Il castello sembra rinato a nuova vita e si erge di nuovo poderoso, pronto a sfidare i secoli che verranno. Parte della cinta muraria con le torri annesse, crollata nel tempo, è stata ricostruita, così come il corpo principale che è stato consolidato. Credo che il restauro del castello di Rocca Cilento possa avere un triplice effetto benefico sull’intero territorio circostante. In primo luogo, per il suo forte valore identitario, essendo il fulcro della vita politica e militare del Cilento Antico. In secondo luogo, per la capacità attrattiva che indubbiamente potrà esercitare sul turismo. Infine, perché potrebbe davvero diventare un polo educativo indispensabile per un territorio drammaticamente privo di spazi culturali condivisi.
Particolare dei lavori di restauro in corso
Resta aperta la domanda su quali saranno i futuri utilizzi. Certamente
non si possono ignorare le voci di chi vorrebbe che venisse adibito a struttura
ricettiva, o magari a suggestiva location
per eventi privati. La manutenzione di un complesso così grande richiede
somme ingenti e sarebbe un delitto non metterlo a frutto per realizzare dei
profitti. Tuttavia, io spero caldamente (e lancio la proposta al nuovo
proprietario) che il castello di Rocca Cilento possa vivere la sua seconda vita
in una dimensione di multifunzionalità. Struttura ricettiva, ristorante o cornice
per eventi privati, quindi, ma anche e soprattutto spazio pubblico, museo,
centro culturale, luogo di studi e convegni, meta per le gite scolastiche. Gli
spazi sono immensi e le opportunità infinite. Bisogna solo coglierle, per dare
speranza ad un territorio ricco di storia ma spesso negletto.
Altre immagini del castello in restauro
Per chi volesse
approfondire la storia del castello, suggerisco la lettura delle fonti da me
consultate: un articolo sul portale Cilento Cultura; un documento scaricabile
dal sito dell’Archivio di Stato di Salerno; la pagina Wikipedia.
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