Il Cilento è
terra del mito, forse più di ogni altra in Italia; basti pensare alla vicenda
del nocchiero Palinuro, oppure alla sirena Leucosia. C'è un'altra
leggenda, forse meno nota delle altre perché conosciuta soltanto a livello
locale, eppure ugualmente affascinante. Si racconta che la dea Venere fosse di
passaggio nel basso Cilento, quando un pastore notò la sua straordinaria
bellezza e ne rimase folgorato. L'innamoramento si tramutò in ossessione, al
punto che il giovane, nottetempo, tagliò una ciocca di capelli alla dea
addormentata. Venere, furente per la mancanza di rispetto, in un primo momento
pensò di punire in modo esemplare il pastore, mutando infine il suo
intendimento per compassione. Trasformò allora la ciocca di capelli in una
cascatella di acqua cristallina, e il giovane in una pianta sempreverde
adagiata sul fondo del rivo, consentendogli di sublimare il suo amore in
un eterno presente.
Nacquero così,
secondo la leggenda, le cascate chiamate “Capelli di Venere”, che
oggi si trovano nel territorio del comune di Casaletto Spartano, nel primo
entroterra del basso Cilento, non lontano dalle celebri località costiere di
Policastro e Sapri. Per custodirle e renderle visitabili è stata
creata una meravigliosa oasi, accessibile al modico prezzo
di tre euro. L'oasi si trova in località Capello, poco prima dell'ingresso al
paese, lungo la strada che porta alla frazione Battaglia. Il corso d'acqua che
dà vita alle cascate è il Rio Casaletto, altresì noto come torrente Bussentino
perché è un affluente dell'importante fiume Bussento.
Diversi i punti
di interesse, che rendono la visita al sito una tappa obbligata per chi si trova
in Cilento. L'attrazione principale sono ovviamente i “Capelli di Venere”, le
delicate e sottili cascatelle che l'acqua del Bussentino disegna scorrendo sopra
le piante di capelvenere, che crescono direttamente sulle rocce. Le cascate
sono sovrastate da un esile ponte in pietra, probabilmente di origine
medioevale, non percorribile. Gli escursionisti più esperti possono decidere di
risalire il corso sassoso del Bussentino, magari saltando da una pietra
all'altra, in un vallone costeggiato da ombrosi boschi. I meno temerari possono
invece visitare un antico mulino ad acqua, recentemente restaurato, che
conserva alcuni cimeli di storia locale, come le testimonianze del passaggio di
Garibaldi e Pisacane. Proseguendo il corso del torrente in direzione della
foce, si arriva a una cascata artificiale, nei cui dintorni sono sistemati
tavoli e sedili per la sosta.
L'Oasi Capelli
di Venere è un sito silenzioso e selvaggio, lontano dai grandi flussi
turistici eppure ricco di storia e suggestioni. Soprattutto, è la dimostrazione
che il Cilento non è solo mare, e che anzi le radici del suo passato mitico si
trovano anche nell'entroterra.
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