12 marzo 2023

"Davanti al mare" di David Vogel: tutto tranne un idillio

La lettura di questo breve romanzo ha confermato l'impressione che già avevo avuto con La cascata: Vogel era uno scrittore abilissimo a imbastire in poche pagine la complessa trama dei rapporti umani. Lì dove altri autori si diffondevano in opere monumentali, a lui bastava dire l'essenziale e accennare al non detto. C'è nei suoi romanzi brevi tutta una congerie di sottintesi, un rimando continuo a vicende intime che non sono chiare neppure ai protagonisti e che si appalesano nella loro dirompente tragicità soltanto nel finale. La mia impressione è che Vogel volesse colpire subdolamente il lettore. Non a caso La cascata e Davanti al mare sono storie minime, senza scossoni o sussulti; in pratica non succede nulla fino alla drammatica rivelazione finale. Forse per questa ragione si tratta di due racconti perfetti nel meccanismo narrativo, indipendentemente dal fatto che possano piacere o meno. E invero, sebbene non possa dire di aver apprezzato particolarmente i due libri, ciononostante è indubbio che siano riusciti a lasciare il segno. Forse era questa l'intenzione dello sfortunato scrittore di lingua yiddish, vissuto senza una patria e ucciso in un campo di concentramento.
Davanti al mare è ambientato in un'imprecisata località balneare del sud della Francia, dove si recano in vacanza due sposi viennesi. Barth e Ghina sono giovani e belli; pertanto, nonostante siano schivi e riservati, vengono subito notati e coinvolti nelle monotone occasioni mondane che il luogo offre. Anche il villaggio costiero, come il sanatorio de La cascata, è un microcosmo, un luogo isolato e tuttavia affetto dai medesimi mali che affliggono il resto del mondo. In questo lembo di terra tra il cielo e il mare si muovono uomini irrisolti e donne inquiete che cercano nel contatto coi propri simili una soluzione al male di vivere. Alcuni sono guidati dalla passione, come il sanguigno Cicci; altri usano l'arma della seduzione per dimostrare a se stessi di esistere, come fa Marcelle. Barth e Ghina trascorrono i primi giorni in disparte; tuttavia, col passare del tempo, anche loro sono avvelenati dalla mollezza del luogo e dei suoi abitanti, fino a diventare il centro intorno a cui ruota la piccola comunità di locali e villeggianti.
Lo sguardo che Vogel dirige sui personaggi è cinico e impietoso. Si avvale di un narratore neutro in terza persona che non dà giudizi né tesse valutazioni: si limita a raccontare le vicende con la secca obiettività di chi è super partes. Nondimeno, o forse proprio in ragione di ciò, nulla viene nascosto e tutto è rivelato in maniera spietatamente sincera. Si considerino a titolo di esempio le molte figure di italiani presenti nel romanzo: Cicci, Stefano, la moglie di quest'ultimo, l'Interprete e altri. Sono personaggi viscerali, violenti, lussuriosi, non particolarmente intelligenti; insomma, veri e propri stereotipi. Eppure il narratore non fa mai un commento su di loro, semplicemente li lascia parlare e agire, mostrandoli per come sono: oziosi, amorali, inetti. Lo stesso accade con i villeggianti francesi, tratteggiati come figure languide, scialbe, incoerenti, prive persino di quella forza impetuosa che caratterizza gli italiani. Lo sguardo di Vogel è dunque cinico e impietoso, ma come può esserlo quello di un medico che fa la diagnosi di un male. Non c'è partecipazione nella sua scrittura, solo la cronaca di una società in sfacelo.
Lo scrittore ucraino mette in luce la vacuità dell'alta borghesia e la sua incapacità di intessere rapporti umani veri e duraturi. I villeggianti entrano facilmente in confidenza, eppure tra loro sorgono subito gelosie, futili diverbi e piccole meschinità. Niente sembra durare sotto il sole della costa francese, neppure l'unione apparentemente indissolubile di Barth e Ghina. Davanti al mare non è infatti la cronaca di un idillio, come potrebbe far credere l'ambientazione balneare. È invece un velato atto d'accusa contro una borghesia vacua, annoiata, inconsapevole di essere giunta al tramonto. Di lì a qualche anno, infatti, il secondo conflitto mondiale spazzerà via definitivamente il piccolo mondo descritto con tanta maestria da Vogel.
Copertina dell'edizione Passigli

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